Bari: Seconda Conferenza sulle politiche della disabilità
Lo scorso Il 14 febbraio si è tenuta a Bari la manifestazione ufficiale di apertura dell'Anno europeo delle persone con disabilità. Pubblichiamo i documenti presentati nelle sessione di lavoro dedicata alla scuola.
| Documento introduttivo sessione scuola |
2003: anno europeo delle persone con disabilità
"Esserci tutti"
II Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità
Bari 14 - 16 febbraio 2003
II SESSIONE DI LAVORO - SCUOLA, UNIVERSITÀ E FORMAZIONE
- individuazione di alunni in situazione di handicap
- qualità delle competenze nei processi di integrazione
- forme di sostegno ed interventi degli enti territoriali
- percorsi formativi e alternanza scuola-lavoro
- università: accoglienza e tutorato
DOCUMENTO CONCLUSIVO
Rapporteur:
LUCIA DE ANNA
ASPETTI TRASVERSALI
- Indicatori di qualità dell’integrazione scolastica
E’ necessario aprire una riflessione con riguardo agli indicatori di qualità, strutturali, di processo e di risultato che permettano di valutare l’efficacia degli interventi in relazione ai bisogni e al contesto dell’insegnamento-apprendimento.
Finora questo tipo di analisi è mancato.
- Processi di integrazione
Viene richiesta una attenzione ai vari momenti di accoglienza, responsabilità dei dirigenti scolastici, collaborazione tra docenti curriculari e specializzati, tra compagni, tra famiglia e scuola, tra operatori del territorio e quelli scolastici.
- Offerta formativa
La presa in carico a livello istituzionale dovrebbe garantire una offerta formativa risultante dalla collaborazione dei diversi soggetti coinvolti in un lavoro di rete.
- Progetto di vita
L’integrazione scolastica è un aspetto del più ampio progetto globale di vita che comprende la scolarizzazione dagli asili nido fino all’università, la formazione professionale, sociale e lavorativa.
SCUOLA
Le Competenze per garantire una qualità dell’integrazione si devono manifestare:
• nella formulazione della diagnosi funzionale in considerazione di specifiche disabilità con il supporto di esperti (come richiamato dalla normativa) nella logica della costruzione di competenze tra le diverse istituzioni;
• nella organizzazione e formazione di chi opera per creare un ambiente inclusivo e/o integrativo per accogliere tutti gli alunni in situazione di disabilità anche quelli con disabilità multiple o particolarmente gravi, fornendo le risposte adeguate;
• nella formazione aggiuntiva per i Dirigenti, gli insegnanti curriculari , gli operatori anche in collegamento alle Agenzie del territorio, coordinando le sinergie tra Famiglia – Scuola, operatori Enti locali e ASL;
• nella definizione del ruolo dell’insegnante specializzato nelle attività di sostegno, da non vedere come protesi o limitazione per l’autonomia dell’alunno, bensì come mediatore educativo tra i diversi interventi previsti nei processi di integrazione, nel collegamento e costruzione di percorsi pedagogico-didattici tra competenze curriculari e competenze specialistiche, nel raccordo con i servizi e le attività sul territorio in sintonia con il piano dell’offerta formativa della scuola, nell’attivazione di percorsi scuola-obbligo formativo, tirocinio e lavoro, nell’azione di promozione di attività di sensibilizzazione per rimuovere nell’ambiente educativo stereotipi e pregiudizi;
• nel saper orientare nelle varie fasi di transizione anche nel passaggio all’Università e nell’inserimento lavorativo;
• nella formazione e definizione delle funzioni di assistenza nella scuola, cercando di risolvere i conflitti sul supporto organizzativo degli Enti locali.
Possibili ipotesi risolutive di alcuni punti suindicati:
• maggiore chiarezza sulla certificazione ed assegnazione delle risorse con eventuale revisione dell’Atto di Indirizzo di cui al DPR 24 febbraio 1994, soprattutto alla luce dell’applicazione della recente Classificazione dell’OMS;
• necessità di eliminare le situazioni di ruolo di transito dal sostegno alle discipline senza motivate necessità, creando possibili alternative tra: a) apposita classe di concorso; b) aumento del periodo di permanenza nel sostegno; c) incentivi quali contributi figurativi con abbuono di anni ai fini pensionistici da trattare con le OO.SS;
• costruzione di raccordi significativi con le direzioni scolastiche regionali orientando le risorse dei vari Enti e Organi istituzionali per sostenere le iniziative nei processi di integrazione, utilizzando e mettendo in relazione le risorse ed i servizi già presenti sul territorio e successivamente valutando le eventuali implementazioni, ipotizzando anche la costituzione di GLIP regionali e di Osservatori regionali costituiti con apposita legge;
• per l’avvio del corrente a.s., in attesa del DPCM di cui all’art.35 comma 7 della legge finanziaria n. 289 si ravvisa l’opportunità che il MIUR dia indicazioni coordinate su tutto il territorio nazionale;
• occorre chiarire i distinti ruoli degli insegnanti specializzati, degli assistenti educativi forniti dagli EE.LL. e dei collaboratori scolastici per l’assistenza materiale ed igienica con attenzione alle differenze di genere, nonché promuovere il ruolo collaborativo dei compagni di classe;
• le associazioni debbono sostenere il Ministero dell’Istruzione nel recupero delle somme per l’integrazione scolastica “rastrellate” dal recente decreto del Ministero dell’Economia;
• l’Osservatorio permanente sull’integrazione del Ministero dell’Istruzione integrato da un maggior numero di esperti, deve poter affrontare le problematiche dell’integrazione scolastica nel passaggio dall’attuale normativa alla riforma dei cicli scolastici del Ministro Moratti con particolare riguardo ai contenuti degli emanandi decreti delegati.
UNIVERSITA’
Studenti con disabilità
Orientamento e Accoglienza. Tutorato specializzato, visto come un insieme di servizi e attività rivolte allo sviluppo del percorso formativo dello studente. Promozione della mobilità internazionale. Percorsi di attività formative per l’inserimento lavorativo a livelli adeguati alla preparazione universitaria. Abbattimento delle Barriere Architettoniche. Sensibilizzazione e counseling. Azioni di Tutorato alla pari con riconoscimento di crediti formativi e/o a fronte di borse di studio. Sviluppo di Ausili e tecnologie multimediali per consentire una maggiore autonomia e facilitazione nello studio e nell’apprendimento.Valorizzazione delle funzioni del Delegato. Promozione di iniziative per sensibilizzare le Università inadempienti o con difficoltà di avvio dei Servizi.
Queste in sintesi i punti significativi delle Linee Guida formulate presso la CRUI nella Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori sulla Disabilità. Maggiori risorse finanziarie per l’aumento di studenti iscritti negli ultimi anni.
E’ stata ravvisata l’importanza di sostenere, alla luce delle normative sul lavoro, i percorsi universitari di inserimento lavorativo sia durante la formazione universitaria, sia a conclusione degli studi universitari.
Formazione e ricerca nel campo della disabilità
Valorizzazione delle esperienze formative positive delle università per non vanificare una formazione coordinata e formulata in stretta sintonia con le attività di tirocinio e di Laboratorio, nonché rielaborata in termini di riflessione teorica e sperimentale con la presenza di docenti di sostegno operanti sia nella scuola che nell’università. Valorizzazione delle esperienze formative e previsione di aggiornamento continuo dei docenti e degli operatori in sinergia con le Direzioni scolastiche regionali ed il territorio. Ricerche sulle “buone prassi”, studio sugli ambienti di apprendimento e lo sfondo integratore , sperimentazioni e valutazione sull’applicazione delle didattiche integrate.
Ipotesi:
- Inserimento di crediti formativi sui processi di integrazione (almeno 20 ) nella formazione di base di tutti gli insegnanti.
- Formazione di insegnanti specializzati (almeno 60 crediti ) con la previsione di corsi di approfondimento per particolari specifiche disabilità.
- Aggiornamento in servizio mirato all’acquisizione di reali competenze in rapporto ad esigenze segnalate dalle diverse componenti – famiglie, associazioni, scuola, ecc...
- Superamento di tutte le forme di precariato degli operatori della scuola, tenendo in considerazione e i crediti del percorso formativo pregresso e delle competenze acquisite nell’attività lavorative.
FORMAZIONE
La formazione professionale deve tener conto:
- delle caratteristiche della persona con disabilità in connessione con le esigenze dell’Azienda in termini anche di mediazione e di attenzione agli aspetti ergonomici del posto di lavoro, alle dinamiche relazionali, alla normativa, alla formazione professionale, mantenendo stretti collegamenti con i Centri per l’impiego delle Provincie;
- delle competenze degli operatori (formatori, formatori-tutor, coordinatori di processo, coordinatori progettisti, coordinatori di attività di integrazione, orientatori, valutatori dei processi formativi , ecc.) al fine di garantire un’articolazione e duttilità dell’offerta formativa e il matching tra domanda e offerta di lavoro.
Il progetto mirato previsto dalla normativa richiede varie fasi di organizzazione del percorso, di interventi formativi e di valutazione e monitoraggio continuo, un bilancio ed un riconoscimento delle competenze sviluppate nelle proprie esperienze, accompagnamento e sostegno durante la formazione ed il tirocinio. Un‘attenzione particolare viene data al ruolo del formatore- tutor e al sostegno alle Famiglie con gruppi di auto- aiuto
Alcuni aspetti problematici riguardano l’applicazione della normativa sull’obbligo formativo potenziando percorsi integrati istruzione-formazione. Nella formazione continua sarebbe necessario creare situazioni di coerenza nel percorso tra scuola e formazione al fine di evitare ripetizioni inutili. Si ravvisa l’opportunità di potenziare Moduli di formazione/aggiornamento dei formatori.
Si mette in evidenza l’opportunità offerta da percorsi integrati scuola/formazione all’interno dell’obbligo formativo, fermo restando il ritmo di apprendimento di ciascun soggetto disabile che non può essere condizionato da vincoli burocratici come il superamento dei diciotto anni.
CONCLUSIONI
Tutte le proposte avanzate rischiano di rimanere settoriali e perdere di efficacia se non vengono viste in un quadro globale di servizi interistituzionali in rete. Si propone quindi che la materia dell’integrazione scolastica ormai di competenza non più solo statale, ma anche delle scuole autonome e paritarie, delle regioni e degli EE.LL., dopo la legge costituzionale n. 3/2001 sia fatta oggetto di una delibera della conferenza Stato-Regioni per l’adozione di linee guida sui livelli essenziali delle prestazioni integrate scolastiche e socio-sanitarie concernenti la presa in carico del progetto globale di vita delle persone con disabilità di cui all’art.14 legge 328/2000, da realizzarsi nell’ambito dei piani di zona, predisposti anche con la collaborazione delle associazioni dei disabili e dei loro familiari di cui all’art. 19 della stessa legge.
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali "Atti della Seconda Conferenza Nazionale sulle politiche per la disabilità"