Non voltarmi le spalle
Promossa dalla Fondazione Gualandi a favore dei sordi si terrà giovedì 24 gennaio 2008 a Bologna alle ore 17.00 presso il cinema Lumière la proiezioni del film "Non voltarmi le spalle" del regista Fulvio Wetzl. Il film racconta come la vita scolastica e sociale di studenti, professori e ausiliari dell'Istituto “Don Milani-Depero” di Rovereto (Tn) si intrecci con quella di una ragazza sorda venuta da un’altra città, e con l’avventura di un gatto perduto e ritrovato sull’eco della poesia di Gianni Rodari "ciao miao". Il film è sottotitolato. L'ingresso alla proiezione è gratuito.Fondazione Gualandi a favore dei sordi
Giovedì 24 gennaio 2008 – ore 17
CINEMA LUMIERE –
Sala Scorsese – Via Azzogardino 65 Bologna
NON VOLTARMI LE SPALLE
Regìa Fulvio Wetzl (72’)
Presentazione e riflessione finale sul film con la partecipazione di:
. Roberto Bombardelli - Istituto Sup. "Don Milani - Depero"
. Angelo Errani - Università di Bologna
. Susi Bagni - FADIS
Con il patrocinio di:
- Cineteca di Bologna
- Comune di Bologna
- Alma Mater Studiorum Università di Bologna
- Istituto di Istruzione Superiore "Don Lorenzo Milani - Fortunato Depero" Rovereto (TN)
- FADIS
- Regione Emilia Romagna
Scheda di presentazione
La vicenda si svolge al “Don Milani-Depero” e nella città di Rovereto ad inizio anno scolastico e visualizza i vissuti (anche immaginari) dei protagonisti coinvolti nel processo di integrazione.
Il tono del lavoro didattico è vivace.
Centrale il motivo dell’arte e del suono, che unisce i vissuti dei protagonisti e mette in evidenza la diversità del modo in cui sono percepiti i fatti umani e relazionali.
Tutto, nel film, concorre ad unificare nella differenza i protagonisti, che cercano tutti la stessa cosa (amore) ognuno nel proprio modo (compreso il gatto Max/Nuvola).
Questo fatto si intuisce fin dall’inizio: quasi tutti sbagliano nell’approccio al tema della diversità e dell’integrazione della protagonista Anna.
Tuttavia questi problemi diventano stimoli e occasioni di interazione: sono indici di una relazione desiderata anche se temuta superficialmente, poiché impone un cambiamento nel proprio sé.
Anna, la protagonista, parlerà solo alla fine del film. Prima, pur essendone capace, eviterà di farlo e si esprimerà soltanto in Lingua dei Segni, per non essere identificata come deficitaria a causa del suo modo “strano” di verbalizzare oralmente.
Alla fine la studentessa coglierà l’occasione di una visita in classe del gatto Max, ramingo e sperduto, per parlare ed esprimere a voce (poiché rassicurata) il concetto unificante del film: “Il gatto fa miao non come fame, ma come casa… amore”).
Il gatto rappresenta la storia nella storia, il modo più chiaro e istintivo di cercare quello che gli esseri umani evidenziano in forma talvolta mascherata, nei sogni, per effetto delle rappresentazioni fantastiche dell’inconscio.
Per informazioni:
Fondazione Gualandi a favore dei sordi
Via Nosadella 47 Bologna
web: www.fondazionegualandi.it
Approfondimenti on line
integrazionescolastica.it
"Non voltarmi le spalle" Comunicato stampa presentazione film ad Handimatica 2006