L'esperienza di una classe con un bambino diversamente abile
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il messaggio di fine anno scolastico della classe quinta della scuola elementare di Linguaglossa (CT) che ha vissuto un percorso di integrazione scolastica. Nelle semplici e delicate parole dei bambini e delle bambine troviamo l'incontro e l'accoglienza senza pregiudizi nei confronti del loro compagno diversamente abile."Senza G. come un monte senza pini"
Quando siamo arrivati alla scuola elementare, tutti abbiamo notato G. perchè è un bambino diversamente abile.
Nessuno di noi sapeva come interagire con lui e qualcuno aveva un pò di paura: G. urlava soltanto. Pian piano, però, le cose sono cambiate: G. prima camminava strisciando i piedi, non stava con noi in classe per lungo tempo, non sapeva afferrare gli oggetti, non riusciva a mangiare da solo, oggi invece riesce a compiere tutte queste azioni e... quando entra in classe la mattina non ci saluta perchè non è capace ma passando per i banchi ci sorride e così ci fa capire che ci vuole bene; partecipa ai giochi di gruppo e alle attività musicali insieme a noi; quando siamo nel salone ride e batte le mani: a scatenarsi è il più bravo!
Lui balbetta, non parla, ma quello che vuole esprimere ce lo fa capire con i gesti. Quando è felice le sue labbra si aprono e si chiudono leggere come ali di farfalla, quando invece è arrabbiato la sua bocca sembra quella di un coccodrillo. Durante la ricreazione, a turno, gli facciamo fare delle passeggiate in cortile o in corridoio tenendolo per mano, quando passeggia G. è felice, ma siamo felici anche noi perchè ci sentiamo indispensabili per lui.
Avere G. in classe è stata una esperienza interessante e positiva perchè abbiamo imparato cosa è l'accoglienza, il rispetto e la diversità. Per il nostro gruppo G. è un amico caro, senza di lui saremmo stati un monte senza pini; lui è stato il sale che ha dato sapore all'insalata, cioè ci ha "insaporiti".
G. adesso per noi è il mare e noi siamo tutti i suoi pesci perchè lui è "una grande persona" che ci insegna molte cose sulla diversabilità e noi i suoi allievi che impariamo.
G. è cresciuto con noi e noi siamo cresciuti con lui, speriamo che continui ad essere "la nostra strada" e noi "le macchinine" che la percorreranno.
Gli Alunni e le alunne
del Modulo di V Plesso "Pietro Scuderi"
Linguaglossa (Ct)
Anno Scolastico 2002/2003
Testo inviato dalla prof.ssa Di Mauro Francesca e-mail: dimaurofrancesca@virgilio.it