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Situazioni difficili in classe. Rispondere ai bisogni speciali nella scuola

Molte disabilità lievi, disarmonie evolutive, condizioni di disagio o di svantaggio e disturbi di apprendimento che non vengono risolte in tempi accettabili e si ripercuotono negativamente sulla carriera scolastica successiva degli allievi. Nel libro "Situazioni difficili in classe", curato da Giombattista Amenta per la casa editrice La Scuola, l'autore, dopo un’attenta analisi dei percorsi di integrazione progettati e realizzati dai docenti, si focalizza su una serie di proposte finalizzate a migliorare i processi d’integrazione considerando i bisogni di tutti gli allievi a prescindere da certificazioni e da disabilità.
Giombattista Amenta, "Situazioni difficili in classe.Rispondere ai bisogni speciali nella scuola", Editrice La Scuola, Brescia, 2006, pagg. 141

Scheda di presentazione del volume

Un notevole numero di disabilità giudicate di livello lieve, disarmonie evolutive, condizioni di svantaggio e disturbi di apprendimento scolastico che si rilevano negli anni iniziali dei diversi cicli educativi, non vengono risolti in tempi adeguati riflettendosi negativamente, di conseguenza, sulla carriera scolastica successiva degli allievi.

Può essere interessante (o preoccupante) che a livello di scuola primaria, alcune ricerche hanno messo in evidenza che molte variazioni riscontrate tra le diagnosi a livello longitudinale risultano, in certi casi, in senso peggiorativo: ad esempio ciò che era stato diagnosticato in precedenza come disturbo di apprendimento o del linguaggio, o ritardo psicomotorio, viene successivamente ridefinito come ritardo mentale e in qualche caso autismo, mentre soltanto in pochi casi le variazioni sono in senso positivo (es. diagnosi più gravi e complesse si trasformano, ad esempio, in ritardo di apprendimento).

Il presente lavoro analizza la questione al fine di mettere in luce alcuni dei percorsi e dei meccanismi che possono inficiare i processi di integrazione realizzati e alcune delle opzioni che possono essere suggerite per il miglioramento.

Il primo capitolo, pertanto, si incentra sull’analisi di alcuni aspetti relativi all’integrazione scolastica. Lo scopo è, innanzitutto, quello di mettere a fuoco alcune delle insidie più salienti, relative all’integrazione, che determinano dei problemi non sempre e non ancora del tutto risolti. Viene evidenziato, al riguardo, che risulta necessario considerare i bisogni di tutti gli allievi a prescindere da certificazioni e da disabilità e che l’integrazione scolastica non può più limitarsi a rivolgere la sua attenzione unicamente sui bisogni degli allievi certificati come disabili. Essa è tenuta, al contrario, ad ampliare la sua prospettiva considerando i bisogni di tutti gli allievi, a prescindere da certificazioni, a prescindere dalla presenza di disabilità evidenti certificabili. Non esistono, infatti, bisogni speciali di serie A e altri di serie B: il diritto di ottenere considerazione e risposta ai bisogni speciali, non può più essere legato a certificazioni e tanto meno può rischiare di rimanere disatteso.

Nel secondo capitolo si presentano le risultanze di uno studio quanti-qualitativo relativo ai processi d’integrazione. Partendo dalle schede di Diagnosi Funzionale (D.F.), Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) e Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), ci si propone di verificare l’adeguatezza della modulistica in uso, di valutare la coerenza tra D.F., P.D.F. e P.E.I. ma, soprattutto, di rilevare la presenza di eventuali meccanismi che ostacolano l’attuazione dei percorsi di integrazione.

Pertanto dopo aver messo in luce, nel terzo capitolo, alcuni bisogni ed esigenze dei docenti che si trovano ad operare con allievi in situazione di disabilità lievi e con altri non certificati e/o non certificabili, si passa, nel quarto capitolo, ad analizzare in maniera sistematica alcuni degli interventi realizzati o ipotizzati dai docenti al fine di individuare alcuni punti deboli e definire alcune proposte per migliorarli.

Il capitolo successivo, il quinto, presenta una serie di situazioni problema al fine di mostrare concretamente come si possa operare in maniera efficace trasformando le situazioni problematiche in occasioni privilegiate per l’integrazione.

Al fine di facilitare la comprensione delle proposte via via effettuate e delle opzioni individuate e offerte, coerentemente al nostro stile, abbiamo corredato tutto il lavoro di una notevole quantità di esempi e di casi.
Il volume intende costituire un aiuto rivolto a educatori, insegnanti e genitori, volto a consentir loro di meglio comprendere ed agire dinanzi alle situazioni educative complesse che accompagnano le disabilità, ma anche quelle condizioni problematiche non certificate o non certificabili secondo i parametri previsti dalla legge per quanto riguarda l’attestazione di handicap.

L'autore

Giombattista Amenta è docente di Didattica e Pedagogia speciale presso l'Università degli Studi di Palermo.
Dopo la laurea in Psicologia presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, ha frequentato un Training quadriennale post-lauream per psicoterapeuti ad orientamento umanistico personalistico secondo un modello integrato con focalizzazione analitico transazionale e, dopo, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Pedagogia.
Sui temi del disagio e della gestione di situazioni difficili in classe ha pubblicato, per l'Editrice La Scuola, "Il counseling in educazione" (1999) e "Gestire il disagio a scuola" (2004).